Per molti anni si è dedicata a studiare come gli esseri umani apprendono e ricordano in laboratorio e in compiti della vita quotidiana, come i processi e le varie forme di memoria (autobiografica, semantica, prospettica) si sviluppano nell'arco di vita, in presenza di patologie e di traumi. Rapporti tra memoria, emozioni, suggestionabilità e implicazioni per il ricordo testimoniale nel settore giuridico e per il settore del marketing e della pubblicità.
Ha condotto ricerche sull'analisi funzionale e sperimentale del comportamento, sullo sviluppo del comportamento verbale particolarmente nell'ambito del disturbo autistico e sulle tecniche naturalistiche di riabilitazione. Rapporti tra pensiero e linguaggio. Report verbali.
Psicologia della salute. Percezione e misurazione della qualità dei servizi sanitari e nella medicina generale di base. Strategie cognitivo-comportamentali nella gestione delle malattie oncologiche e delle procedure mediche invasive. Qualità della vita nel Lupus eritematoso sistemico (LES) e nella Sindrome Fibromialgica
Psicologia dell'emergenza (counselling per vittime e soccorritori, Disturbo Post-traumatico da Stress e ricordi traumatici in genere); Psicologia del traffico ed errore umano.
Azione degli ioni negativi d'ossigeno (NAI) sulla prestazione neuropsicologica e sui disturbi dello spettro depressivo. Utilizzazione di un dispositivo di nuova ideazione.
Attualmente allo scopo di trovare nuovi insight sui modi in cui il cervello umano cambia in funzione dell'esperienza, del trattamento o del training i suoi interessi di ricerca di sono spostati verso la brain-computer-interaction, il bio e il neuro-feedback, e le tecnologie di Brain Computer Interface.
Neuro-Upper, studio sperimentale su una Brain Computer Interface
Neuro-Upper è un dispositivo di ideazione e realizzazione del Laboratorio di Psicologia Cognitiva per la stimolazione cerebrale non invasiva a schemi ritmici. NU fornisce segnali di feedback, modificati dinamicamente in tempo reale e in modo continuo, sull’attività delle frequenze corticali. Questa tecnologia fa leva sull’alta capacità di elaborazione del sistema nervoso e sulla sua estrema plasticità usando la sincronizzazione delle onde cerebrali o “entrainment” (un fenomeno fisico naturale che denota la tendenza del cervello umano ad adattare la propria frequenza verso quella dello stimolo esterno dominante che in questo caso è la musica) e i potenziali visivi evento-correlati (SSVEP). Al momento valutiamo gli effetti di NU sul funzionamento neuropsicologico nei disturbi dell'umore.
Corrispondenza dire-fare
La corrispondenza si riferisce alle relazioni funzionali tra il comportamento verbale e quello non verbale. Essa è, in altre parole, la relazione tra quello che una persona dice che farà e ciò che poi effettivamente fa, o tra ciò che fa e ciò che successivamente riferisce. L’analisi di queste relazioni funzionali si rivela interessante sia dal punto di vista teorico sia da quello applicativo: per esempio, si può insegnare la formulazione di una promessa o controllare il comportamento non verbale rinforzando il comportamento verbale corrispondente. I training di corrispondenza sono utili per modificare un’ampia gamma di comportamenti disadattivi utilizzando la metodologia del disegno a soggetto singolo con individui verbalmente competenti.
Memoria, eventi emozionali, disturbo post-traumatico da stress
Essere testimone di un evento emozionale, come un incidente automobilistico, una sparatoria, o un’aggressione, è unanimemente considerata un’esperienza ad alto impatto emotivo. In che modo saranno ricordati questi eventi da una vittima, uno spettatore o dall’esecutore del crimine? Quali specifici dettagli dell’esperienza saranno conservati e quali saranno persi? Si cerca di dare una risposta a questi interrogativi, focalizzando l’attenzione sulle eventuali differenze nel ricordo di dettagli centrali o periferici. Si sta tentando, inoltre, di individuare una relazione tra stress indotto da esperienze traumatiche (come i disastri naturali) e indebolimento della memoria autobiografica riferita a fatti personalmente rilevanti ma non direttamente legati al trauma.
Controllo della fonte dei ricordi e la memoria del consumatore
Possiamo fidarci ciecamente dei nostri ricordi? Possiamo essere sicuri che quello che ricordiamo corrisponda esattamente a quello che è realmente accaduto? Gli studiosi della memoria sostengono da tempo l’importanza di conoscere l’origine dei nostri ricordi, cioè le caratteristiche e le condizioni in cui sono stati acquisiti, per raggiungere una maggiore consapevolezza e una conoscenza più esauriente delle informazioni raccolte lungo tutto l’arco della nostra vita. I processi di controllo della fonte possono differenziare le nostre conoscenze e le nostre azioni da quelle altrui, i fatti dalla fantasia, le azioni dalle intenzioni. Il controllo della fonte può essere un mezzo per difenderci dalla suggestione della pubblicità sulla nostra memoria: distinguere il ricordo dell’esperienza diretta con un prodotto dal ricordo di un messaggio pubblicitario ad esso relativo può aiutarci a distinguere le nostre credenze sul prodotto da quelle che la pubblicità vorrebbe inculcarci. Non è facile mettere in atto questo processo, e lo dimostra l’efficacia dei messaggi pubblicitari: si è parlato in proposito di “Effetto dell’informazione erronea” (Loftus e Hofmann, 1989), poiché un’informazione fuorviante (es. pubblicità) può alterare il ricordo di un evento precedentemente esperito (es. esperienza diretta con un prodotto).
Memoria prospettica
Ricordare di portare a termine le intenzioni formate è un particolare tipo di memoria definito “Memoria prospettica”. Solo negli ultimi anni si è sviluppato un interesse per questo campo di ricerca, ma la vastità delle possibili applicazioni ha prodotto un notevole incremento degli studi in un lasso di tempo estremamente breve. Appare evidente, infatti, che le abilità prospettiche sono essenziali per condurre una vita indipendente: è sufficiente pensare ai disagi che incontrano i malati d’Alzheimer. La ricerca applicativa cerca di sviluppare e verificare l’efficacia di training volti a migliorare queste abilità. La ricerca di base, invece, cerca di stabilire, ad esempio, quali promemoria possono essere realmente efficaci e in quali circostanze.
Indipendenza funzionale mand-tact e effetti della preferenza dello stimolo
Si è condotto uno studio allo scopo di valutare gli effetti di training mand e tact su: a) l’emergere di risposte collaterali in condizioni funzionalmente differenti, b) l’effetto di stimoli preferenziali. I dati sono stati raccolti con un disegno fattoriale tra soggetti (ABA). I soggetti erano bambini con ritardo nel linguaggio espressivo e sviluppo normale, e sono stati sottoposti a training con le procedure mand e tact. I dati preliminari mostrano che: a) entrambi i metodi influenzano nello stesso modo le risposte target, b) gli stimoli preferenziali funzionano come stimoli stabiliti. I risultati sono stati discussi in termini di indipendenza funzionale di operanti verbali, operazioni stabilite (Eos), e preferenza dello stimolo. Si sono proposti limiti e considerazioni alle implicazioni dell’Eos per un trattamento più sistematico e la prevenzione di problemi di linguaggio.
Complessità e differenza nell’elaborazione degli stati affettivi
Le emozioni sono elementi pervasivi della nostra esistenza. In ogni momento della giornata siamo in grado di rispondere a domande quali “come stai?”, “sei triste?” e questo grazie ad un monitoraggio continuamente mantenuto dai centri cerebrali sulla nostra esperienza emotiva. L’esperienza emotiva sembra essere caratterizzata da diverse componenti quali: a) l’esperienza soggettiva, b)reazioni fisiologiche, c) risposte comportamentali e d) processi cognitivi. La differente modalità di elaborazione rende l’esperienza affettiva di ogni persona più o meno complessa e differenziata. Attraverso i concetti di Arousal Focus e Valence Focus si può rendere conto delle differenze individuali nel livello di attenzione alle dimensioni di valenza ed attivazione della propria esperienza.